sabato 23 maggio 2009

La nostra è una Democrazia?


Venerdì 15 maggio, nel voto finale del Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge n. 733/2009), tra gli altri provvedimenti scellerati, con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet". Il testo la prossima settimana approderà alla Camera (nel testo in discussione alla Camera l'articolo è il n. 60).
In virtù di questo articolo, se un qualunque cittadino scrivendo in un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider saranno obbligati a bloccare il blog. In altre parole, questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. E' molto facile immaginare come potrebbero essere "ripuliti" i motori di ricerca da tutti i link scomodi. Inoltre, in questo modo, si stanno creando gli strumenti per bloccare in Italia Facebook, Youtube e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata. E questo naturalmente per non parlare del conflitto d'interessi tra chi detiene il potere politico e controlla largamente i mezzi di comunicazione: l'Italia è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube!
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge in materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito un progetto di controllo del un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillare che internet sta facendo crescere e che non può altrimenti essere dominato. Barack Obama ha vinto le elezioni anche grazie ad internet: chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l'Italia come la Cina e la Birmania!
Ad oggi, gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati il blog di Beppe Grillo e la rivista specializzata "Punto Informatico" . E' bene invece che la notizia giri il più possibile e che, contro questo articolo, si crei un fronte d'oninaio contrario il più largo possibile: E' ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani, è davvero in gioco la democrazia!

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